Probabilmente avrete già sentito parlare del divario di genere nella distribuzione del lavoro: oltre al lavoro retribuito, le donne dedicano più tempo degli uomini all'educazione e alla cura della prole nonché alla gestione delle faccende domestiche.
Da alcuni anni si usa anche il termine carico mentale (a volte anche "carico cognitivo"), che in inglese può essere tradotto come "mental load" o "cognitive load". Monique Haicault e Valeria Fiorenza Perris hanno scritto testi interessanti sull'argomento. Il concetto di carico mentale si riferisce a tutti gli sforzi e gli oneri mentali necessari al funzionamento di una famiglia, ma che non sono fisicamente visibili.
La distribuzione del lavoro è davvero uguale per uomini e donne?
Immaginate la festa di compleanno di un bambino che porta all'asilo una torta fatta in casa.
Il padre compra gli ingredienti e la madre prepara la torta. Sembra una distribuzione equa del lavoro, non è vero? Ma chi ha fatto la lista della spesa? Chi ha controllato preliminarmente che tutti gli ingredienti necessari fossero disponibili in casa? Chi ha verificato se gli altri bambini dell'asilo fossero soggetti ad allergie? Chi ha confrontato queste allergie con le preferenze del festeggiato e ha scelto una ricetta adatta? Chi ha pensato poi al fatto che il compleanno del bambino si stesse avvicinando e che bisognava organizzare un regalo per la cameretta?
A prima vista, sembra che la gestione ordinaria dei compiti sia uguale, ma ciò è dovuto principalmente al fatto che la lista delle cose da fare che molte donne tengono a mente rimane invisibile, generando nel lungo periodo profonda insoddisfazione, eventuali attacchi di panico e problemi relazionali. Questo perché anche le aspirazioni personali potrebbero subire a livello pratico dei pregiudizi difficili da accettare.
Per questo motivo la ricerca di un buon equilibrio nella gestione delle scadenze e delle incombenze quotidiane risulta davvero importante.
Le donne portano la maggior parte del carico mentale
Nelle coppie eterosessuali, soprattutto le coppie con figli, sono soprattutto le donne ad assumersi questi compiti invisibili, come hanno dimostrato gli studi. Nelle relazioni omosessuali, il carico mentale della gestione domestica è distribuito in modo molto più uniforme. Anche laddove il partner dica: "Potevi chiedermelo!" questo non aiuta, perché non serve a suddividere il carico mentale.
La donna diventa il ‘responsabile di progetto’ dell'intera casa. A lei tocca assumersi le responsabilità domestiche, delegare i compiti e verificare che siano stati portati a termine. A differenza dei "veri" project manager, deve anche occuparsi delle faccende domestiche. Se smettessero di organizzare e pianificare, le conseguenze negative non tarderebbero ad arrivare: si dimenticherebbero importanti appuntamenti dal medico, non si comprerebbero i regali di compleanno, mancherebbero gli oggetti essenziali per la casa ecc.
Sebbene il carico mentale sia più evidente nelle famiglie con figli, può manifestarsi anche in coppie senza figli, nell'ambiente di lavoro o nella cerchia degli amici.
La pressione del carico di lavoro mentale ha conseguenze pesanti
L'energia ha un limite e la concomitanza di una serie di oneri può impedire alle donne di decidere un percorso di carriera (impegnativa) o semplicemente un lavoro a tempo pieno.
Anche il carico di lavoro mentale può avere un impatto sul salario: il multitasking è un mito. La maggior parte delle persone non è in grado di prestare sufficiente attenzione a due compiti. Che impatto ha sulla vita lavorativa il fatto che le donne tengono in mente molte cose di cui devono occuparsi? Questo fattore impedisce loro di concentrarsi pienamente sul lavoro. Anche il tempo libero può risentirne: chi può rilassarsi quando la prossima festa di compleanno dei bambini deve ancora essere organizzata? Inoltre, spesso rimangono poche energie per mantenere le relazioni, con ripercussioni sul benessere sociale. Nel peggiore dei casi, questo onere aggiuntivo può portare all'esaurimento psicologico, ad un forte stress e a un disagio emotivo.
Ci sono molti modi per ottenere una distribuzione equa del carico di lavoro mentale. Eccone alcuni!
1. Sensibilizzazione
Proprio perché il peso mentale non è visibile, è importante sensibilizzare l'opinione pubblica su questo tema. Potreste inviare al vostro partner alcuni articoli sull'argomento.
Nell'affrontare il problema, dovreste chiarire che non volete solo condividere i compiti, ma anche le responsabilità. Per illustrare questo aspetto è meglio avere pronti alcuni esempi.
Il passo successivo consiste nel fare un inventario accurato di tutte le attività visibili e invisibili legate alla vita familiare e alla sfera domestica. Assicuratevi di scrivere tutto: non si tratta solo di fare una torta di compleanno, ma anche di scegliere una ricetta, scrivere la lista della spesa, ecc. Pensate anche alle cose che non fate regolarmente: la dichiarazione dei redditi, il tagliando per la revisione dell’auto o la sistemazione del giardino. Scrivete chi è responsabile di cosa.
2. Fare il punto della situazione
Esaminate l'elenco. Prima di decidere un'equa distribuzione del lavoro, potete porvi le seguenti domande: c'è qualcosa di particolare nell'elenco che vi piace fare e che volete sempre fare? Forse il padre ama comprare scarpe per i figli. Quindi, d'ora in poi, sarà l'unico responsabile. Ma non dovreste limitarvi a portare i vostri figli al negozio di scarpe, dovreste anche essere consapevoli di quando è giunto il momento di comprare delle nuove scarpe. Oppure, al contrario, il marito potrebbe essere stufo di curare il giardino e la moglie vorrebbe sostituirlo.
Se dividete la tabella di marcia in compiti di responsabilità esclusiva di una sola persona, questi scompariranno per sempre dalla lista delle cose da fare del vostro partner, e quindi il suo carico di lavoro mentale e i suoi livelli di stress diminuiranno.
Naturalmente, vi è pure una serie di compiti che nessuno ama svolgere. In quei casi si può pensare di affidarsi ad un fornitore di servizi (ad esempio, un servizio di consegna di cibo), di acquistare un assistente elettronico (ad esempio, un robot aspirapolvere) o di stabilire dei turni, ad esempio, su base mensile.
Sulla vostra lista potreste anche trovare delle cose che meritano di essere cancellate completamente.
3. Condivisione delle informazioni
Se si va in vacanza o ci si ammala, di solito c'è un sostituto in ufficio. Forse non farà tutto al 100% come voi, ma conosce le cose più importanti. Dovreste fare esattamente lo stesso sia al lavoro che a casa. Anche se ognuno ha le proprie specialità, le informazioni importanti devono essere accessibili a tutti, ad esempio i recapiti del pediatra o i numeri di telefono di amici importanti.
Assicuratevi che i numeri di telefono/gli indirizzi e-mail di entrambi i genitori siano presenti negli elenchi dell'asilo nido e della scuola.
In questo modo, il problema non riguarderà sempre lo stesso genitore laddove, ad esempio, il bambino dovesse essere prelevato da scuola perché è malato.
4. Evitare il perfezionismo, basta fare le cose per bene
Ognuno di noi ha le proprie idee su come dovrebbero essere fatte le cose e sono sicuro che vi sarà già capitato di pensare "è meglio che lo faccia io". Una cosa poi è chiara: dato che di solito le madri trascorrono più tempo a casa con i bambini piccoli, sono più esperte e più capaci. Tuttavia le mamme non nascono già edotte su quale sia il cappotto perfetto per i bambini, lo hanno capito facendo ricerche e imparando dall'esperienza.
I padri possono fare lo stesso. Non è detto che la prima volta tutto vada alla perfezione per loro, ma quale sarà mai la cosa peggiore che può accadere? Nella maggior parte dei casi, il peggio non è così drammatico e se imparate a lasciar andare, ridurrete il sovraccarico mentale e migliorerete la vostra salute psicologica. Per i padri vale quanto segue: in caso di dubbio, chiedete consiglio ad un esperto (la madre), dopodiché però fatelo voi stessi e insistete.
5. Avere strumenti digitali
Che si tratti di una lista della spesa condivisa o di un’agenda degli appuntamenti a cui tutti hanno accesso, proprio come nella vita professionale, anche nella vita privata si possono usare strumenti digitali per facilitare la ripartizione dei compiti condivisi.
6. Eseguire revisioni periodiche
È probabile che all’inizio questi grandi cambiamenti non funzionino in modo perfetto e che vi sia bisogno di apportare di tanto in tanto degli aggiustamenti. È necessario, pertanto, pianificare una revisione periodica per analizzare ogni cosa: ciò che è andato bene e ciò che può essere migliorato.
Il carico mentale è distribuito in modo uniforme o deve essere redistribuito per raggiungere il benessere fisico ed emotivo? Avete dimenticato dei compiti quando avete fatto il primo bilancio o magari ne sono sorti di nuovi?
Conclusione
Il concetto di "carico mentale" evidenzia il peso invisibile a livello emotivo che molte persone, la maggior parte delle quali sono donne, portano in casa oltre alle responsabilità lavorative. Questo fenomeno può influire significativamente sul loro benessere e sulla loro capacità di svilupparsi professionalmente e può ripercuotersi anche sull'equilibrio interiore e sulle relazioni affettive. Riconoscere e affrontare il carico di lavoro mentale è essenziale per ottenere una distribuzione più equa dei compiti domestici e familiari. Attraverso la sensibilizzazione, la collaborazione e l'uso di strumenti digitali, le persone possono condividere le responsabilità in modo più equo, ridurre il carico mentale e migliorare la qualità della vita di tutti i soggetti coinvolti.